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socrate
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Il ritorno di Cristo : la 2^ promessa.
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Data: 30/04/2013
Ora: 13:25:48
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> Il ritorno di Cristo - 2 - La seconda promessa > >2) I “tempi dei Gentili” si sarebbero compiuti e gli Ebrei sarebbero >ritornati in Palestina(Israele). > > >La profezia è contenuta nel capitolo XXI di Luca. > >Anche questa promessa fu fatta da Gesù in risposta a una domanda diretta >dei discepoli, che Gli avevano chiesto: > > “… quando dunque arriveranno queste cose? E quale sarà il segno che >queste cose stanno per accadere?” - [Luca, 21:7] > > >Cristo li mise in guardia dai falsi profeti che, in quei giorni, avrebbero >preteso di parlare in Suo nome e poi fece loro la Sua seconda promessa sul >Suo ritorno: > >“Cadranno trucidati, saranno trascinati prigionieri presso tutte le genti >e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché siano compiuti i tempi >dei Gentili.. > >Allora vedranno venire il Figlio dell’Uomo in una nube con potenza e >grande gloria.” - [Luca, 21: 24-27] > >Il significato dell’espressione “i tempi dei Gentili” è chiaro e familiare >agli studiosi della Bibbia. > > Indica quel periodo in cui Gerusalemme sarebbe caduta sotto il giogo >degli stranieri, dei non Ebrei (o Gentili), durante il quale agli Ebrei >stessi sarebbe stato proibito di entrare nella loro terra. > > In parole semplici, Cristo promise che sarebbe tornato sulla Terra quando >gli Ebrei, terminato il periodo del loro esilio, sarebbero tornati in >patria: così, nell’ora del ritorno, i “tempi dei Gentili” si sarebbero >compiuti. > >Nel 70 d.C., infatti, l’imperatore Tito distrusse Gerusalemme e gli Ebrei >furono dispersi ed esiliati. > > Nel 132 d.C. essi tentarono di riconquistarsi la libertà sotto la guida >di Bar Cochba, ma vennero schiacciati dalle armate dell’Imperatore Adriano. > > In quest’occasione la distruzione di Gerusalemme fu totale rispetto a >quella perpetrata da Tito; le rovine della vecchia città furono sepolte da >una nuova città costruita in onere di Adriano. > > Gli Ebrei furono banditi. > > Molti di essi, proprio come aveva profetizzato Cristo, “furono trucidati”. > > Fuggirono, si dispersero per la terra e “furono trascinati prigionieri >presso tutte le genti”. > > Fu concesso a coloni di entrare in Gerusalemme, ma per un ebreo entrarvi >era un crimine punibile con la morte. > >I Romani furono dunque i primi stranieri (o Gentili), dopo il tempo di >Cristo, a calpestare la città santa di Gerusalemme. > > Poi toccò ai Musulmani conquistare e soggiogare la città, nel 637 d.C., e >sulle rovine del tempio di Salomone innalzarono la Moschea di Omar. > > Durante la loro occupazione, gli Ebrei furono in grandissima parte >esclusi dal proprio Paese e i pochi rimasti, proscritti (esiliati, >banditi). > >Ma, fatto notevole, questa restrizione ebbe termine nel 1844! > > >Il famoso studioso e autore irlandese, George Tonwshend, così scrisse: “… >la rigida esclusione degli Ebrei dalla loro terra, imposta dai Musulmani >per quasi dodici secoli, fu finalmente mitigata dall’Editto di Tolleranza >e i “tempi dei Gentili” furono “compiuti. - [Shoghi Effendi, Dio Passa nel >Mondo, Roma 1968, Introduzione di George Townshend, p. vi] > > >Lo stesso Townshend evidenzia che questo documento, l’Editto di >Tolleranza, fu emesso dalle autorità governative turche nel 1844. > > >Anche Worth Smith, nella sua opera Miracle of the Ages, menziona >quest’editto quando scrive: “Nell’anno 1844.. (i Musulmani) sotto dominio >turco furono costretti dalle Potenze occidentali, e in modo particolare >dall’Inghilterra, a garantire la libertà religiosa a tutti (i popoli) >all’interno dei loro confini.” > > >Vi era compresa la Terra Santa, la Palestina. > > Riuscii a procurarmi e a esaminare copie di lettere e documenti originali >che portarono alla firma del cosiddetto Editto di Tolleranza del 1844. > > Il Governo turco acconsentì a concedere la libertà religiosa e firmò il >documento che garantiva che la Sublime Porta (Costantinopoli) si impegna a >prendere misure adeguate a prevenire d’ora in avanti” ogni ulteriore >intolleranza religiosa. > >Per la prima volta dopo dodici secoli si riconosceva agli Ebrei il diritto >di tornare in Israele in libertà e in piena sicurezza. > > La data del documento è il 21 Marzo 1844. > > Bickersteth, in A Practical Guide to the Prophecies, scrisse: “In una >lettera da Tangeri, datata 20 Giugno 1844, resa nota dalla stampa, >parlando delle difficoltà in cui si trovava allora il regno del Marocco, >vi si legge: > >“Sembra che i Mori (Musulmani) abbiano sempre avuto deipresentimenti su >quest’anno. > > Da lungo tempo si esortano a vicenda a guardarsi dal 1260 (1844), che >secondo il nostro computo è proprio il corrente anno!” > >Questi studiosi millenaristi trovarono nel Nuovo Testamento una chiara >conferma al fatto che il 1844 era l’anno inteso da Cristo per il >compimento della Sua seconda promessa concernente “i tempi dei Gentili”. > >Tale conferma si trova nel capitolo XI dell’Apocalisse dove è detto: “essi >calpesteranno la città santa per quarantadue mesi.” > > >Così, per la prima volta nelle Scritture, viene indicata l’esatta durata >dei “tempi dei Gentili” che sarà di 42 mesi. > > Nel versetto successivo dell’Apocalisse questo periodo di tempo è >indicato anche in altro modo. > >È detto che durerà “1260 giorni”. > > >Gli studiosi della Bibbia insistevano nell’affermare che la fine di questo >periodo di 42 mesi o di 1260 giorni coincideva con l’anno 1844. > >Ciò mi colpì molto ed esaminai il loro modo di procedere. > >Essi giunsero a questa conclusione attraverso le seguenti deduzioni: > >1) Nello studio delle profezie bibliche il periodo di tempo detto “giorno” >diventava, nel calcolo, “anno”. > >2) Questa teoria è provata dalle seguenti profezie: a) Numeri, 14:34 - >“Quaranta giorni, ogni giorno vale un anno”. > >b) Ezechiele, 4:6 - “Computando ciascun giorno per un anno”. > >L’accordo su questa formula fu generale. > > Nella compilazione The Story of Prophecy di Henry James Forman trovai >quanto segue: > >“…Studiosi di profezie bibliche, dopo aver minuziosamente esaminato >l’intero problema della cronologia nella Bibbia, deducono le seguenti >conclusioni come virtualmente assiomatiche, cioè, che nelle profezie >simboliche un giorno sta per un anno…” > >Su questo stesso argomento F. Hudgings, in Zionism in Prophecy, scrive: > > “Naturalmente, un anno solare contiene una frazione di più dei 365 >gironi, ma nel computo del tempo simbolico, come è fissato nelle >Scritture, gli studiosi delle profezie trovano che gli scrittori divisero >semplicemente l’anno in 12 mesi di 30 giorni ciascuno. > > In altre parole, un tempo o un anno nella simbologia biblica si >riferiscono a 360 anni solari - e ogni giorno rappresenta un anno.” > > >Ulteriori studi dimostrarono che la scelta operata dagli studiosi della >Bibbia non era così arbitraria come poteva sembrare a prima vista. > > >La loro unità di misura venne ricavata dal primo libro della Bibbia, >Genesi. > >L’assioma dei 360 giorni per un anno o un tempo derivava dai seguenti >versetti: > >1) Genesi, 7:1 - “Il diciassette del secondo mese … la pioggia cadde sulla >terra.” > > 2) Genesi, 8:4 - “Il diciassette del settimo mese …” > >3) Genesi, 7:24 - “E le acque rimasero alte sopra la terra per >centocinquanta giorni.” > >Dal diciassettesimo giorno del secondo mese fino al diciassettesimo giorno >del settimo mese erano esattamente cinque mesi, che fanno esattamente >centocinquanta giorni. > >Pertanto, erano cinque mesi di trenta giorni ciascuno: e questo fatto fa >si che un anno debba considerarsi di 360 giorni, o di dodici mesi di 30 >giorni. > >Quindi un giorno, nei calcoli profetici, era un anno di 360 giorni. > >Ora, usando questa formula da tutti accettata di un giorno per un anno gli >studiosi calcolarono che i Gentili calpestarono Gerusalemme per 1260 anni. > > E quindi la profezia dell’Apocalisse poteva adesso essere letta così: > >“Essi calpestarono la Città Santa per 1260 anni.” > >In accordo con la seconda promessa di Cristo, i Gentili (Romani e >Musulmani) avrebbero calpestato Gerusalemme fino al momento del Suo >ritorno che, secondo i calcoli profetici, sarebbe avvenuto dopo 1260 anni. > > Durante tutto quel tempo, gli Ebrei sarebbero stati banditi dalla loro >terra, ma nell’ora del ritorno di Cristo sarebbe stato loro riconosciuto >il diritto di tornare in patria e i “tempi dei Gentili” avrebbero avuto >fine. > >Un esame del calendario dei Musulmani, che si erano impadroniti della >Città Santa, rivelò agli studiosi millenaristi un fatto straordinario: > >l’anno 1260 del loro calendario coincideva con l’anno 1844 del calendario >cristiano. > > >L’anno 1260, indicato dall’Apocalisse come il tempo della fine dei Gentili >e del ritorno degli Ebrei nella loro terra, era lo stesso anno (1844) in >cui i governanti musulmani furono costretti a firmare l’Editto di >Tolleranza, che permetteva agli Ebrei il ritorno in Israele. > > >Cominciavo a capire il crescente entusiasmo degli studiosi della Bibbia >degli anni intorno al 1840. > > Cristo aveva promesso che quando i “tempi dei Gentili” fossero stati >compiuti, Egli sarebbe tornato sulla Terra. > > Per questi studiosi, la seconda promessa di Cristo era esattamente >compiuta e la data (1844) stabilita senza ombra di dubbio. > > >Tratto dal libro "Il ladro nella notte" di William Sears. >saluti >f. > >www.bahai.it > > > >-- > > >questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito >http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
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